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Wheater Me, a God as another, pictures of a speech

Italian version

“Wheater Me, a God as another, pictures of a speech” for voice and bass.
Theatrical performance on Stefano Mariani’s text, premiering in Pesaro, Italy, Sunday October 27, 2013.
Claudio Tombini: narrator /voice
Maurizio Rondina: stage actions / bass

See the final scene on  https://youtu.be/zK_0mV5jLTQ

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Claudio Tombini
Sunday, October 27, 2013, debut of the Stefano Mariani’s theatrical text, at the Madeleine’s church in Pesaro, Italy, with flattering success of public and critics alike, and unscheduled replication request  Saturday, November 2, 2013.
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Maurizio Rondina
Confirmation of the enormous expressive qualities of the actor Claudio Tombini, and Maurizio Rondina debut in the role of bass player for the theater.Excellent the Giacomo RInaldi’s staging, and the Anna Pagnini’s and Dina Pagnini’s filming and photos.Thank for the support, to Antonio Delle Rose, Alfredo Pesce, Fabio Iemmi, Marco Facondini.

STEFANO MARIANI’s PRESENTATION

Wheater Me, a God as another
pictures of a speech
for voice and bass
(or somethings like)
by stefano mariani
narrator/voice: Claudio Tombini
stage actions/bass: Maurizio Rondina

NOTE TO THE TEXT
“Wheater Me, a God as another”, is a text for the theatre, here proposed in reading for. The text is marked by a syncopated and rhythmic writing,  E’ scandito da una scrittura sincopata e ritmica, in which align and dissolve snapshots of various nature and topical: the private condition, politics, spirituality, work, art, love, misery (not just the economic and material).

The narrator interacts with a bass without the music score, as if it were his heartbeat, the metronome of the emotions expressed in different registers by a metaphysics that appeals to two dimensions equally attributable to the sky and his motions: the weather (the atmosferic weather ) and the deity (the time and space of the soul).

The narrator interacts with a bass without the music score, as if it were his heartbeat, the metronome of the emotions expressed in different registers by a metaphysics that appeals to two dimensions equally attributable to the sky and his motions: the weather (the atmosferic weather ) and the deity (the time and space of the soul).

For about 50 minutes,between irony, despair, lyricism, invective, fatalism, painting after painting, the text consists of an inner portrait done episodes of skewed reality from which emerge, stripped of every veil and hypocrisy, the loss of individual and collective of this uncertain present. (Or something like)

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Meteo Me, un dio come un altro, quadri di un’orazione

English Version

“Meteo Me, un dio come un altro, quadri di un’orazione” per voce e contrabbasso.
Performance teatrale su testo di Stefano Mariani. in prima assoluta a Pesaro Domenica 27 Ottobre 2013.
Claudio Tombini: narrazione / voce recitante
Maurizio Rondina: azioni sceniche / contrabbasso.

Video della scena finale su https://youtu.be/zK_0mV5jLTQ

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Claudio Tombini
Domenica 27 ottobre 2013, debutto teatrale del testo di Stefano Mariani, alla chiesa della Maddalena di Pesaro, con lusinghiero consenso di pubblico e critica, e richiesta di replica fuori programma, sabato 2 Novembre 2013.
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Maurizio Rondina
Conferma delle enormi doti espressive dell’ attore Claudio Tombini, e debutto di Maurizio Rondina nella veste di contrabbassista per il teatro.
Ottimi l’allestimento scenico di Giacomo Rinaldi e le riprese di Anna Pagnini e Dina Pagnini.
Un ringraziamento per il sostegno ad Antonio Delle Rose, Alfredo Pesce, Fabio Iemmi, Marco Facondini.

PRESENTAZIONE DELL’ AUTORE

meteo me |un dio come un altro
quadri di un’orazione
per voce e contrabbasso
(o roba del genere)
di stefano mariani
voce Claudio Tombini
contrabbasso Maurizio Rondina

NOTA AL TESTO
Meteo Me, un dio come un altro, è un testo per la scena, qui proposto in forma di lettura. E’ scandito da una scrittura sincopata e ritmica, in cui si allineano e dissolvono istantanee di varia natura e attualità: la condizione privata, la politica, la spiritualità, il lavoro, l’arte, l’amore, la miseria (non solo quella economica e materiale).

La voce narrante dialoga con un contrabbasso privo di partitura, quasi fosse il suo battito cardiaco, il metronomo delle emozioni espresse in differenti registri tramite una metafisica che si appella a due dimensioni ugualmente riconducibili al cielo e ai suoi moti: il meteo (il tempo atmosferico) e la divinità (il tempo e lo spazio dell’anima).

Per una durata di circa 50 minuti, fra ironia, disperazione, lirismo, invettiva, fatalismo, quadro dopo quadro, il testo compone un ritratto interiore fatto di episodi di sghemba realtà da cui affiorano, spogliati di ogni velo e ipocrisia, lo smarrimento individuale e collettivo di questo incerto presente. (O roba del genere).

 

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Liber’Azione in.. diretta

Liber’ Azione in..diretta, è un’ operazione culturale dettata dal grosso convincimento che ogni manifestazione artistica dell’ uomo pur esprimendosi in forme diverse (teatro, pittura, danza, musica, ecc.) è “provocata” da un comune gene di base che risiede nel profondo dell’ uomo, e che poi si esprime diversamente in base alle situazioni ed alle storie personali dei vari individui.

L’ unità formale dell’ evento è data proprio dal fatto che ogni componente dell’ allestimento, realizza una profonda e “medianica” ricerca di questo gene, attraverso il massimo (ma non completo) azzeramento delle componenti culturali e tecniche, e la massima esaltazione delle componenti naturali, emotive ed espressive.

Per ciò che riguarda nel concreto la “performance”, si tratta essenzialmente di una fusione di tre aspetti simultanei, che in maniera estemporanea interagiscono e si alimentano fra loro, per la durata di circa 40 minuti.

SUONI: concerto musicale realizzato con strumenti scrupolosamente acustici, naturali e rudimentali, che creano un’ ambientazione estremamente primordiale e surreale, una sfera sonora senza tempo ne spazio in cui le situazioni musicali si evolvono in un fluire continuo.

VISIONI: proiezione di colori e forme luminose, della estrema essenzialità e semplicità, che dipingono lo spazio scenico in maniera estrosa ed inconsueta, in un rifuggire continuo dalla staticita dell’ immagine.

PRESENZE: realizzazione del tutto naturale e spontanea dell’ espressività e della teatralità del corpo umano alimentata dalla presenza nello spazio scenico di forme ed oggetti della tipologia non riconducibile ad usi o costumi codificati.

Ogni strumento, suono, oggetto, colore, forma, mezzo, movimento, espressione, che alimenta l’ evento, non viene preparato, ma solamente cercato, trovato, analizzato, ed infine utilizzato o realizzato.